Vola il 5G: 154 milioni gli abbonamenti in un solo trimestre

19-03-2024
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Il 4G in calo per la prima volta, saldo negativo di 12 milioni anche se continua a rappresentare la tecnologia più usata con una marketshare del 61%, vola invece la connettività mobile di quinta generazione al 19% per 1,6 miliardi di utenti

 

Per la prima volta diminuiscono gli abbonamenti 4G. Il totale si è ridotto di 12 milioni durante l’ultimo trimestre 2023, arrivando a un totale di circa 5,1 miliardi, pari al 61% di tutti gli abbonamenti di telefonia mobile. In discesa anche gli abbonamenti alle reti Wcdma/Hspa (41 milioni in meno) e Gsm/Edge (55 milioni in meno).

Lo afferma l’aggiornamento di fine 2023 del Mobility Report di Ericsson, secondo cui invece continua a registrarsi un aumento nel numero degli abbonamenti 5G: la quota è cresciuta di 154 milioni durante il trimestre, portando il totale a quasi 1,6 miliardi ovvero il 19% di tutti gli abbonamenti di telefonia mobile.

 

Secondo il report, l’anno si è concluso con un numero di sim nel mondo che ha sfiorato gli 8,5 miliardi, con una crescita netta di 39 milioni solo nell’ultimo trimestre del 2023. Il maggior contributo trimestrale proviene dall’India (+10 milioni), seguita da Cina (+4 milioni) e dagli Stati Uniti (+3 milioni). Ormai è un dato di fatto che ci siano più sim che persone, con un tasso di penetrazione pari al 105%.

 

Il numero di abbonamenti alla banda larga mobile è cresciuto di circa 90 milioni nell’ultimo trimestre del 2023, per un totale di 7,6 miliardi, con un aumento del 5% rispetto all’anno precedente. La banda larga mobile rappresenta ora l’89% di tutti gli abbonamenti di telefonia mobile. Il numero di abbonati mobili unici è invece pari a 6,4 miliardi. Il divario tra utenti unici e sim totali è in buona parte dovuto alla presenza di più sim per persona o di abbonamenti inattivi.

Il traffico Internet da mobile è cresciuto nell’ultimo trimestre di circa il 6%. La crescita del traffico si deve alla continua e forte diffusione degli abbonamenti agli smartphone e dall’aumento del volume medio di dati per abbonamento, alimentato da servizi ad alta intensità di dati come i video.